domenica 6 maggio 2018

IL VALORE SCIAMANICO

Da tempo rifletto su quale sia il giusto valore del proprio operato. Come SCIAMANA moderna, mi trovo a operare, che è proprio la parola giusta, in campi sottili, spirituali, attivando risonanze e vibrazioni, pulendo congestioni praniche o quant'altro.
Nei tempi antichi questo era il lavoro dello Sciamano che, per essere fatto al meglio, gli richiede la sua attenzione, il suo tempo, e dedizione.
Almeno nel mio immaginario, lo Sciamano vive fuori dall'ordinario, cioè occupandosi poco di ciò di cui si preoccupa la maggioranza nel gioco del lavorare per vivere o vivere per lavorare.
Ma, di fatto, cosa serve per vivere?
o meglio, che valore ha ciò che serve per vivere?
In passato lo Sciamano (forse non tutti) era nutrito dalle offerte fatte in cambio del suo operato, e così poteva dedicarsi all'opera senza togliere il tempo e le energie da dedicare alla sua pura sopravvivenza.
Questo lavoro aveva un valore inestimabile: e soprattutto, veniva riconosciuto.
Non intendo arricchimento. Intendo valore.
La richiesta fatta da un nullatenente veniva ricompensata allo Sciamano con ciò che poteva dare, privandosi forse di un insignificante poco, ma con un prezioso valore in termini di vita per entrambi.
E' la Vita ad essere preziosa. La Vita ha valore.
Questo è il lavoro che ho scelto e mi permette di vivere, lo rispetto e chiedo che venga rispettato con uno scambio: può essere anche la cassetta di verdura o la spesa.
Certo non è del tutto possibile, perchè la bolletta non si può pagare con l'insalata o le uova o il pane buono; ma mi auguro che il gioco nella mia vita sia di Vivere lavorando per la Vita.