giovedì 27 luglio 2017

PRATICARE SANO! per operatori del benessere

evitare di perdere il proprio benessere psicofisico (e la clientela) lavorando.


Chi opera nel campo delle discipline bio-naturali,  che sia con trattamenti sul corpo (Shiatsu, Riflessologia, ecc.) oppure con pratiche corporee (Tai chi, Yoga, danza creativa, ecc.) ma anche counseling o Costellazioni Familiari, conosce bene che a seguito di un trattamento o di una pratica si liberano molte energie “sporche” che ristagnano nell’ambiente dove si è praticato.
Per questo motivo gli operatori preferiscono utilizzare uno “studio” che diventi il luogo in cui far si che avvenga il rilascio e la persona possa uscire “pulita”. Successivamente ogni operatore sa che è bene “pulirsi” a sua volta e fare lo stesso con l’ambiente di lavoro, per poter mantenere  uno stato energetico ottimale in grado di permettere di lavorare al meglio.

Questo dovrebbe essere risaputo: ciò che è meno conosciuto dagli operatori è che in alcuni casi tutto questo non è sufficiente.

I segnali che qualcosa non va nel posto dove lavori o pratichi


Non ha importanza che lo studio o l’ambiente dove si pratica sia una stanza spoglia in casa propria o in un centro direzionale, splendidamente arredato: di fatto, se qualcosa non va nel tuo posto di lavoro nonostante la normale “pulizia dalle bio-congestioni”, le cause potrebbero essere altre.

Il primo segnale che il posto dove pratichi non è sano, è la tua percezione “che qualcosa non va”. Naturalmente è una tua percezione, e potrebbe derivare da diversi fattori. Ma se compaiono sintomi che si manifestano solo durante la permanenza in quell’ambiente e scompaiono dopo un po’ di tempo passato fuori, allora può esistere una correlazione con il luogo. Questi segnali purtroppo, svaniscono una volta usciti dall’ambiente dove è stato fatto il trattamento o si è praticato, e vengono scambiati per “effetto” del trattamento o della pratica stessa e non percepiti in relazione al posto in cui si lavora.

Ecco un elenco sommario dei sintomi principali di cui si può soffrire in un luogo non sano:
  • stanchezza
  • mal di testa, testa pesante, sonnolenza, difficoltà di concentrazione
  • bruciore e secchezza agli occhi, alla gola
  • naso chiuso, irritato, secco, sinusiti
  • prurito alla pelle, secchezza
  • dolori muscolari
  • ipersensibilità non specifica
Un secondo segnale importante è la riduzione inspiegabile degli appuntamenti o dei partecipanti.
Se lavori da un po’ di tempo nello stesso ambiente e l’afflusso di clienti iniziale è calato, le motivazioni possono essere le più svariate, come l’attuale minore disponibilità economica o una maggiore concorrenza, ma se fosse dovuto al luogo dove lavori? Sei a conoscenza di come è stato utilizzato prima di te? Un classico esempio può essere un’associazione in cui si pratica meditazione, yoga, reiki ricavata nei locali di un ex macello.
Quando  permangono forti memorie delle attività precedenti, o ci sono forti geopatie, o le luci, i colori, l’odore presenti nel posto non trasmettono una percezione piacevole al cliente, sarà difficile mantenerlo.

Quando la pulizia solita non basta


Pochi sanno che alla base di quel “qualcosa che non va” può esserci un vero e proprio inquinamento.

I principali fattori di questo inquinamento sono dovuti principalmente a:
  • cattiva qualità dell’aria                   
  • inquinamento chimico e biologico
  • clima elettrico alterato            
  • inquinamento elettromagnetico
  • presenza di geopatie              
  • ambiente non accogliente
  • memorie precedenti
  • cattiva circolazione energetica
  • pulizia energetica del luogo insufficiente o inesistente

Curare senza perdere il proprio benessere e quello altrui è possibile?


Il luogo in cui si fa terapia e si pratica è tra le principali cause di congestione da bioenergie sia per l’operatore che per gli altri pazienti e partecipanti.
Peggio ancora se il trattamento, il massaggio, la pratica o anche un colloquio vengono fatti in casa: se poi è quella dell’operatore, il rischio è ancora maggiore, perché ne vengono coinvolte le persone che abitano quello stesso luogo.

Non è affatto raro che un operatore, soprattutto all’inizio, faccia trattamenti nella propria casa, posizionando il lettino o il futon dove possibile, generalmente in soggiorno o in una camera da letto che saranno poi occupate da altri membri della famiglia spesso entro breve tempo dal termine del trattamento.
Nell’antichità questo aspetto della cura era conosciuto: i luoghi di guarigione venivano scelti accuratamente ed erano costruiti applicando la Geometria Sacra, le proprietà delle Onde di Forma e le energie Telluriche adatte a renderli veri e propri strumenti di Trasmutazione tridimensionale per la guarigione dei corpi fisici e dei corpi sottili.


Perché risanare il proprio ambiente di lavoro con la terapia dell’habitat?



Un piccolo grande errore che molti operatori fanno è quello di pensare: “posso pulire e trattare l’ambiente”. Sì certamente; ma più un posto è sporco o si sporca e più c’è da pulire, e questo richiede molta energia, anche se non è direttamente la propria.
il fatto è che dovremmo pulire sempre, e non sempre lo si fa, per svariati motivi.
Perché allora non utilizzare sistemi in grado di pulire a fondo e aiutare a mantenere un buon livello di vitalità nel biocompatibile?

Gli obiettivi di un intervento di terapia dell’Habitat sono:

-      Eliminare l’energia sottile sporca generata da memorie rimaste registrate nell’apparato murario, ripristinando energia positiva ambiente e alta vitalità.

-      Individuare la presenza di fonti di inquinamento (qualità dell’aria, clima elettrico ed elettromagnetico della stanza, presenza di geopatie)

-      Valutare le soluzioni per lo smaltimento delle energie congeste perché non rimangano nell’ambiente e non vadano ad inquinare gli ambienti esterni (Grafici Radionici Compensatori Trasmutatori)

-      Fornire indicazioni sulla posizione migliore per i trattamenti, e sui criteri Feng Shui utili a favorire una giusta circolazione di energia sottile oltre che a percepire in modo gradevole lo spazio attraverso la disposizione degli oggetti e l’uso dei colori e materiali dell’arredo.

I risultati che si possono raggiungere  sono di due tipi:

-      Il miglioramento  della quantità e qualità dell’energia del luogo e del benessere in generale in modo stabile. In un ambiente sano si lavora meglio e si sta meglio tutti. Questo aspetto è particolarmente importante nelle pratiche e nelle attività fatte in gruppo, in cui si sta a contatto con altri.

-      Permette di essere liberi dalla necessità di pulire sempre e spesso pur mantenendo al meglio il proprio benessere e quello degli altri occupanti del luogo.
La terapia dell’habitat è l'arte di mantenere l’ambiente sano e in armonia per “avere cura” di sè stessi e degli altri attraverso lo spazio in cui si vive.

I costi e i benefici

Ma quanto costa un intervento di Terapia dell’habitat?

Dipende: da cosa?

E’ semplice: quanto vale svolgere al meglio la propria attività e soprattutto, mantenere alto il benessere psicofisico per poter curare degli altri? più un beneficio raggiunto è alto, più un costo è di fatto un guadagno per tutti.

Naturalmente il costo di un intervento sarà commisurato alla grandezza del posto e dipenderà da fattori diversi che è necessario conoscere per fare una valutazione preventiva.

Per scoprire quanto può costare la tua consulenza il primo passo è prendere contatto e parlarne insieme: scrivendo una mail, o attraverso telefono così da farmi conoscere il tuo caso e le tue esigenze e poter conoscere a tua volta cosa occorre per formulare il preventivo di spesa specifico per il tuo intervento.

Puoi scrivermi a                                         francesca_m_torre@yahoo.it

Puoi mandare un sms per fissare un appuntamento telefonico a 333.6987819

PER SAPERNE DI PIU'
segui il link a questo articoli che ho scritto:

CURARSI A VOLTE NON BASTA SE L’AMBIENTE IN CUI VIVIAMO E’ “MALATO”







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